Una Poltrona per Due

Non vorrei sbagliarmi, ma è proprio verso la metà degli anni 80 che ebbe inizio la tradizione, tutta televisiva, di guardare alla vigilia di Natale, il mitico film del regista John Landis, con titolo italiano "Una poltrona per due", sul canale Italia 1, che ,con questa mossa, riesce a sottrarre un numero non indifferente di telespettatori dagli altri noiosissimi salotti televisivi sugli altri canali.

Il titolo originale, in inglese è "Trading Places", con un astuto gioco di parole con Trading, attività di scambio che si fa su Wall Street e le altre borse tradizionali, ma come facciamo anche noi nel mondo delle cryptovalute, e lo scambio di ruoli tra i due protagonisti, interpretati magistralmente da Dan Aykroyd e Eddie Murphy: purtroppo, la traduzione in italiano non ha lo stesso effetto, però va bene così, ci sono state traduzioni peggiori nella storia del cinema (per esempio "Vertigo", di Alfred Hitchcock, tradotto ne "La donna che visse due volte", rovinando completamente la trama del film).

Per inciso, io la televisione l'ho buttata nel cestino decenni fa, ma , alcune volte mi capita di guardarla in casa di altri, e la vigilia di natale è un classico: devo dire che i tempi televisivi sono orribili, le pubblicità sono lunghissime e interrompono completamente la trama ( che, comunque, conosco a memoria), ed è una vera sofferenza rispetto al guardare un film on line tutto d'un fiato.

Questo film, pur essendo ambientato nel periodo Natalizio, non è un film per il Natale, come è diventato per noi italiani, ma è ,in verità, una critica aspra e ironica della spietata società capitalista in cui viviamo, in cui tutti hanno un prezzo, nessuno a un suo ruolo "umano" assodato, ma tutti noi possiamo perdere la poltrona, appunto, da un giorno all'altro.

Questa era la visione non solo del regista John Landis, ma soprattutto del produttore Aaron Russo, che grazie alle lunghe chiacchierate con il suo amico , Nicholas Rockefeller, membro della famosa dinastia Rockefeller, con cui discusse temi legati al controllo sociale, ai sistemi bancari globali e a piani per il futuro, si rese conto della terribile deriva che stava prendendo la nostra società, già negli anni 70-80 ( e figuriamoci adesso !!!).

Questo film è stato messo sotto accusa, recentemente, dalla brigata "woke" che lo accusa di razzismo, e vorrebbero anche censurare alcune parti, ma, per fortuna, fino ad adesso non ci sono riusciti ( Aaron Russo, morto nel 2007, si starebbe rivoltando nella tomba !!!)

Insomma, bello, bellissimo film, a me diverte sempre molto, dagli attori alla sceneggiatura, dalla colonna sonora alla regia, è veramente ben fatto, scorre bene e fa anche ridire: peccato che, la persona media che lo guarda, non comprenda tanto il messaggio, ma alla fine non ci si può aspettare tanto.

Vi auguro a tutti una Buona Viglia di Natale !!!